RASSEGNA STAMPA

La Repubblica - G8, al processo arriva l´inferno

Genova, 26 febbraio 2008

Il racconto delle tre drammatiche notti nella caserma della polizia nelle parole dei pubblici ministeri

G8, al processo arriva l´inferno
In aula gli orrori di Bolzaneto: "Sputi, torture, umiliazioni"

Iniziata ieri mattina la seconda parte della requisitoria dei pm Vittorio Ranieri Miniati e Patrizia Petruzziello al processo per le violenze nella caserma di Bolzaneto durante il G8 di Genova. Gli imputati sono 45 tra vertici apicali, appartenenti al personale della polizia penitenziaria, polizia di stato, carabinieri e medici. I pm hanno elencato le vessazioni subite dagli arrestati costretti a stare in piedi per ore o a fare la posizione del cigno e della ballerina, ad abbaiare come cani per poi essere insultati con minacce di tipo politico e sessuale. Molti hanno ricevuto schiaffi a mano aperta e colpi alla nuca soprattutto quando venivano tradotti a due a due nelle carceri di destinazione. La presenza inoltre di più forze dell´ordine ha comportato due perquisizioni, una nell´atrio e un´altra nell´infermeria, che provocarono, secondo i pm, ulteriore stress ai detenuti oltre a quello dell´arresto. I pm hanno inoltre descritto le vessazioni subite come lo strappo di piercing anche dalle parti intime e ragazze tenute nude fatte girare su se stesse o in tondo con commenti brutali da parte di agenti presenti anche in infermeria.

La requisitoria dei pm sulle violenze e le barbarie nella caserma: letti in aula passaggi agghiaccianti

G8, l´orrore minuto per minuto
la requisitoria
gli imputati
"A Bolzaneto dita spezzate, volti marchiati, teste nel water…"
L´accusa cita non solo deposizioni delle vittime, ma degli stessi imputati
MASSIMO CALANDRI
QUALCUNO dovrà pure spiegare l´odio e la violenza, la barbarie, la crudeltà gratuita. L´accanimento. Gli insulti, le umiliazioni, le botte. I capelli tagliati a colpi di forbice, gli sputi, i volti marchiati, le dita spezzate. Qualcuno dovrà spiegare, ed assumersene le responsabilità. Nella seconda udienza dedicata alla requisitoria del processo per le violenze e i soprusi nella caserma di Bolzaneto, i pubblici ministeri si sono concentrati sull´attendibilità dei testi. Spiegando che non furono solo le 209 vittime a raccontare nei dettagli l´orrore di quei tre giorni, ma che gli stessi imputati - generali, funzionari di polizia, ufficiali dell´Arma, guardie carcerarie, poliziotti, carabinieri, medici - hanno più o meno direttamente confermato quegli sconcertanti resoconti. Vale allora la pena di riportare alla lettera una parte dell´intervento di Vittorio Ranieri Miniati, a nome anche dell´altro pm, Patrizia Petruzziello. Un breve elenco di fatti specifici accaduti nel "carcere del G8". Una esemplare tessera del mosaico. Miniati cita - ad esempio - «le battute offensive e minacciose con riferimento alla morte di Carlo Giuliani o di alcuni motivi parafrasati a scopo di scherno». «Per la giornata di venerdì, in particolare: il malore di Angelo Rossomando e quello di Karl Schreiter. Il taglio di capelli di Taline Ender e Saida Teresa Magana. Il capo spinto verso la tazza del water a Ester Percivati. Lo strappo della mano di Giuseppe Azzolina. le ustioni con sigaretta sul dorso del piede a Carlos manuel Otero Balado, percosso tra l´altro sui genitali con un grosso salame. Le percosse con lo stesso grosso salame sul collo di Pedro Chicarro Sanchez». «Per la giornata di sabato, in particolare: il malore di Katia Leone per lo spruzzo in cella di spray urticante. Il malore di
Panagiotis Sideriatis, cui verrà riscontrata la rottura della milza. Il pestaggio di Mohammed Tabbach, persona con arto artificiale. Gli insulti a Massimiliano Amodio, per la sua bassa statura. Gli insulti razzisti a Francisco Alberto Anerdi per il colore della sua pelle. Le modalità vessatorie della traduzione di David Morozzi e Carlo Cuccomarino, che vengono legati insieme e le cui teste vengono fatte sbattere l´una contro l´altra». «Per la domenica, in particolare: il malore di Stefan Brauer in seguito allo spruzzo di spray urticanti, lasciato con un camice verde da sala operatoria al freddo. Il malore di Fabian Haldimann, che sviene in cella ove è costretto nella posizione vessatoria. L´etichettatura sulla guancia, a mo´ di marchio, per i ragazzi arrestati alla Diaz nel piazzale al momento dell´arrivo a Bolzaneto. La sofferenza di Anna Julia Kutschkau che a causa della rottura dei denti e della frattura della mascella non è neppure in grado di deglutire. Il disagio di Jens Herrrmann, che nella scuola Diaz per il terrore non è riuscito a trattenere le sue deiezioni e al quale non è consentito di lavarsi. La particolare foggia del cappellino imposto a Thorsten Meyer Hinrrichs: un cappellino rosso con la falce ed un pene al posto del martello, con cui è costretto a girare nel piazzale senza poterlo togliere». Per chi lo avesse dimenticato, i responsabili di questi episodi sono uomini dello Stato. Quello che ci dovrebbero proteggere dai criminali.